Nata in Dordogna, Jeanne Taris è una di quelle persone per le quali la fotografia è sempre stata come un giardino segreto, che lei ha curato fin dall’adolescenza. Ha cresciuto quattro figli e nel 2015 ha deciso di mostrare le sue foto e di prendere parte a un seminario fotografico Leica di Olivier Laban-Matteo dell’agenzia Myop. La incoraggiò ad andare oltre e ad esporre il suo lavoro agli altri. Il risultato: una prima mostra sui pescatori della Costa d’Avorio, a Lege-Cap-Ferret, poi una seconda al BarrObjectif Festival di fotogiornalismo con i Gitani di Andalusia, un progetto che ha perseguito dal 2015.
Al momento della sua visita a Perpignan per partecipare al festival “VISA pour l’Image” nel 2016, è stata attratta dal quartiere di Saint Jacques della città e dalla sua comunità catalana di Gitan, l’unica rimasta stabilita in Francia per diversi secoli. Da allora ha continuato il suo lavoro in questa comunità emarginata e va regolarmente a Perpignan. Il suo lavoro è stato pubblicato sulla rivista Polka nell’autunno del 2017 ed è stato nuovamente esposto a BarrObjectif nel 2017, così come ad Edimburgo e al “Journees du Reportage” di Bourisp.
Jeanne Taris è stata ospite d’onore alla “Images Fortnight” di Maubourguet nel luglio 2017. Come ospite d’onore al “Salon Fotograph Fronton” Il suo lavoro ha rubato il cuore ad ANI nel 2016 e 2017 al VISA Festival. È stata finalista al concorso per “Photographs of 2018” nella categoria “Umanisti”, dove ha ottenuto il secondo posto.
È anche finalista dell’ottava edizione del concorso SOPHOT.com ARLES 2018, Vincitore: Prix Voies Off 2018, LEICA International Portfolio Award Italia 2018. Il suo lavoro è stato pubblicato pubblicato in 6 MOIS settembre 2018.