La nevicata di gennaio 1985 a Milano è un evento che rimane impresso nella memoria collettiva per la sua intensità e il profondo impatto sulla città. Le precipitazioni portarono a Milano oltre 90 centimetri di neve in pochi giorni, paralizzando il traffico, bloccando i mezzi pubblici e trasformando le strade in percorsi difficili da attraversare. Per alcuni giorni, il frenetico profilo di Milano si trasformò in un paesaggio quasi fiabesco, con la neve a coprire ogni angolo a stravolgere la quotidianità e restituire in cambio scorci di una bellezza inattesa. Le fotografie di Virgilio Carnisio catturano magistralmente questo straordinario evento, offrendoci una narrazione visiva che unisce il fascino del paesaggio innevato alle difficoltà vissute dai milanesi. Carnisio, con il suo occhio attento e sensibile, ha immortalato non solo la neve, ma l’anima stessa di una Milano sospesa nel tempo.
Tra le immagini più iconiche, spicca senza dubbio la fotografia di Piazza Duomo. Il cuore pulsante della città appare trasfigurato, avvolto in un bianco uniforme che attutisce i rumori e rallenta il ritmo frenetico che lo circonda. La facciata del Duomo, imponente e maestosa, emerge dal paesaggio innevato con un’aura quasi mistica. Le guglie, coperte di neve, sembrano ancora più leggere, mentre il contrasto tra la pietra chiara e il bianco candido crea un’atmosfera surreale. Sullo sfondo, il vuoto della piazza sottolinea l’eccezionalità del momento: un luogo solitamente brulicante di vita appare deserto, silenzioso, come se il tempo si fosse fermato.
Ci vollero diversi mesi prima che la normalità si ristabilisse, sostituendo lentamente l’incanto del candore con cumuli di neve ghiacciata e sporcizia ai bordi delle strade. Chi c’era se lo ricorda bene; e chi non c’era ha a disposizione il racconto di miriadi di articoli, libri, film, dischi. In mezzo a tutto questo, la voce del racconto fanciullesco, meravigliato e divertito del milanese Virgilio Carnisio ci incanta con una città che non è da bere, da usare, da attraversare: ma solo, con disarmante semplicità, da amare.